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Molto spesso le banche di grandi dimensioni, che operano in alcuni paesi con diverse fasce orarie e valute, emettono banconote agendo tramite le proprie filiali in un altro paese per determinati motivi legali (ad esempio fiscali), amministrativi e regolamentari, incluso (senza limitazione) per facilitare l’accesso tempestivo a mercati di finanziamento. In questi casi il pagamento degli interessi può essere soggetto alle leggi e ai regolamenti fiscali applicabili del paese di una filiale.
Una filiale non è una controllata e non comprende un’entità giuridica separata. Gli obblighi previsti dalle note emesse da un emittente che agisce tramite la sua filiale estera appartengono esclusivamente a un emittente e i crediti degli investitori sotto le note sono solo contro un emittente.
La filiale estera è obbligata a seguire le normative sia del paese di origine che di quello ospitante, che operano nel paese.
Bank of China, che è regolamentata dalla People’s Bank of China, ha filiali nei centri finanziari europei, asiatici e americani per finanziare il suo fabbisogno di valuta estera in EUR, in USD, e in JPY. Un altro esempio è Credit Suisse AG che agisce attraverso i suoi filiali di Londra.